Dal prossimo 19 settembre Trieste si arricchirà di una nuova iniziativa. Per onorare la memoria di Osiride Brovedani, che tanti ricorderanno come “el signor Fissan”, anche grazie alla statua situata in Campo San Giacomo, la Fondazione che ne porta il nome ha realizzato la trasformazione dell’appartamento in cui per anni aveva vissuto, in un museo che racconta la sua vita, come uomo e imprenditore.

In mattinata “Casa di Osiride Brovedani“, sita in via Alberti 6, sarà inaugurata alla presenza delle sole autorità.

Nel pomeriggio invece, alle ore 18:00, nella sala “Zodiaco” dell’ hotel “Savoia Excelsior Palace”, si terrà un incontro pubblico con il giornalista e storico Paolo Mieli dal titolo “Il 1947, la questione Giuliana, Osiride Brovedani e Trieste”. Il tema si allaccia al settantesimo anniversario dei Trattati di Parigi e all’amara esperienza di Brovedani nei campi di lavoro nazisti. L’ingresso è libero.

L’evento desidera anche far conoscere meglio l’imprenditore triestino che imparò dall’esperienza di una giovinezza non agiata ad essere curioso, ad arrangiarsi, ad inventare. Qualità che gli vennero utili negli anni difficili da deportato e soprattutto poi nel suo lavoro.

Grazie a quanto da lui realizzato e per volontà della moglie, signora Fernanda, nel 1980 a Gradisca d’Isonzo, fu edificata la Fondazione. Dapprima convitto per ragazzi orfani che dava loro modo di studiare e formarsi in un ambiente sereno, oggi Casa Albergo per anziani autosufficienti, sempre a titolo gratuito.

Il museo “Casa di Osiride Brovedani” è un piccolo gesto con un grande obiettivo: rendere omaggio a questo straordinario triestino e al messaggio che ha trasmesso con la sua vita. L’invito, rivolto soprattutto ai giovani, è quello di credere in se stessi anche nei momenti bui, cercando di attivare la fiducia e la volontà di riuscire, restando sempre curiosi e umili.