Un archetipo entrato nel tessuto culturale dell’ultimo secolo è sicuramente quello del self made man, ovvero l’uomo che si è fatto da solo.
Prendiamo ad esempio, Steve Jobs e – per par condicio – Bill Gates, entrambi dei visionari tendenti all’eccellenza, personaggi che superano i limiti, influiscono sul loro tempo, costruiscono imperi. Il self made man, non dimentico delle sue umili origini, si dedica spesso alla filantropia.

 

Sebbene sia tipicamente associato al modo di dire “dalle stalle alle stelle”, un uomo che si è fatto da sé è qualcuno che ottiene un successo molto maggiore di quanto le sue circostanze originali avrebbero indicato fosse possibile. L’uomo che si è fatto da sé spesso deve superare grandi ostacoli per raggiungere i suoi obiettivi. Gli uomini fatti da sé raggiungono il loro successo attraverso l’istruzione, il duro lavoro e la pura forza di volontà. Non è un aiuto esterno o relazioni speciali che fanno la differenza cruciale nella loro ascesa.

 

E così era Osiride Brovedani. Sicuramente un uomo fortunato, se pensiamo al fatto che sia riuscito a sopravvivere, all’età di 52 anni, al campo di concentramento, oltre ad un incidente in montagna accaduto durante un’arrampicata con Emilio Comici nel 1930, da cui uscì illeso, per non parlare dell’influenza spagnola. Ma soprattutto un uomo geniale e innovativo, che ha costruito il proprio destino con forza di volontà, fiducia in se stesso e tanto olio di gomito.
Queste storie dimostrano che non importa chi sono i genitori, dove si nasce o il livello di istruzione: la differenza sta nel carattere e nella volontà di fare tutto ciò che serve per essere il migliore e realizzare i propri sogni. Mentre onoriamo questi uomini che si sono fatti da sé, speriamo che la vita di Osiride sia di ispirazione per quanti lo “incontrano”.

 

A vent’anni non sapevo cosa avrei fatto a trenta, e a trenta cosa sarebbe successo quando fossi arrivato a quaranta. Sono stati necessari disciplina e intelligenza per ottenere obiettivi. E molta, molta fede. Fede in me stesso e fede nel fatto che tutto, anche le avversità, avrebbero trovato una collocazione nella mia vita, portandomi infine ad un risultato.
Steve Jobs