A quel tempo noi vivevamo in una grande casa a Cormons. Vorrei premettere che la mia famiglia era composta da mia madre, tre fratelli e tre sorelle; mio padre purtroppo era già mancato quando noi eravamo ancora ragazzi, dopo lunga malattia.

Mia sorella maggiore già all’età di 17 anni era andata a lavorare a Trieste presso una famiglia dove rimase sino ai 49 anni, quando, per motivi di salute, ritornò a Cormons e qualche tempo dopo anche lei venne a mancare.

Un’altra sorella si sposò presto e lasciò la famiglia per andare ad abitare a Manzano.

Un mio fratello invece, per motivi di lavoro, emigrò in Germania, dove formò una sua famiglia. E lì che vive tuttora.

A casa quindi rimanemmo solo noi tre figli e nostra madre, che però già nel 1980 si ammalò di una grave patologia che le faceva perdere l’orientamento e di seguito anche la memoria: aveva solo 65 anni. Ad un certo punto non riconosceva nemmeno noi figli e spesso ci toccava andare a cercarla per le vie del paese, perché non riusciva più a trovare la strada di casa.

Allora, per sicurezza, decidemmo di affidarla ad una struttura specializzata in quel tipo di malattia. Dopo pochi mesi però ci accorgemmo che l’assistenza era molto carente e così la riportammo a casa per seguirla nel miglior modo possibile.

Fu in quel momento che presi la decisione che avrebbe cambiato la mia vita: lasciai il lavoro per prendermi la responsabilità di accudirla giorno dopo giorno, in tutte le sue necessita e per tutto ciò che può servire ad una persona immobilizzata a letto.

Mia sorella invece si prese l’incarico di seguire le numerose pratiche medico-sanitarie, per i farmaci ecc. considerato che lei lavorava come infermiera ed aveva esperienza nel settore. Così, per circa cinque anni la mia vita e quella di mia madre corsero parallele: dal 1983 al 1988 ero sempre vicino a lei, giorno e notte, senza riposo e sempre pronto ad ogni evenienza… fino a quando ci lasciò. Quel giorno parenti ed amici ne piansero la scomparsa.

Io me ne restavo in disparte a piangere, ma ero anche contento per tutto quello che avevo fatto per lei e pensavo che anche mia madre fosse contenta, perché finalmente avrebbe potuto riposare in pace.

       

Melodia di Giancarlo, agosto 2014

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Museo Casa
di Osiride Brovedani

Per scoprire come sono nate la Fondazione e la Casa Albergo gratuita
e tutto ciò che è stato possibile realizzare grazie al signor Fissan e al suo sogno di aiutare il prossimo

Le frasi celebri di osiride

Sulla statua di Osiride in campo San Giacomo a Trieste c'è scritto "benefattore e filantropo", e quindi spesso i visitatori del nostro museo chiedono come mai invece fosse solito dire che "imprestar porta scalogna". E' stato lo stesso presidente De Riù a dirimere...

Le nostre ospiti, che attrici! Il teatro sociale e “Il giardino del Re”

Sabato 22 luglio, nel Teatro della Casa Albergo Osiride Brovedani di Gradisca d’Isonzo, è andato in scena
il secondo appuntamento del Festival di Teatro Sociale 2017 “P e r U n T e a t r o V u l n e r a b i l e”, con il pubblico disposto attorno a dei tavolini ricoperti da bianche tovaglie e ravvivati dalla luce di una candela.

Andare al museo restando a casa

Grazie ai social è possibile restare a casa, come le disposizioni prescrivono, senza perdersi dei contenuti culturali: tra tutte le proposte gratuite fiorite in questi giorni, segnaliamo in primo piano i musei aperti online, iniziativa a cui ha aderito anche il nostro...

Il colloquio di lavoro

Brovedani una ne faceva e cento altre ne pensava, ma non solo! Tendeva anche a unire più compiti insieme, sfruttando ogni opportunità, un precursore del multitasking. Per esempio, quando doveva fare un colloquio per assumere un nuovo dipendente, non si limitava a...

Emilio Comici, un’amicizia oltre la vita

Il triestino Emilio Comici è uno dei più noti alpinisti, e fu un grande innovatore del suo tempo. Stravolse, all'inizio del XX secolo, il concetto di alpinismo e il modo di vivere questo sport, rendendolo quasi una filosofia di vita. Aprì 200 vie, completando imprese...

giornata della memoria 2021

27 gennaio 1945 - 27 gennaio 2021   Una memoria che non deve affievolirsi mai, ma che deve farsi ogni giorno più pressante per diventare motore di un mondo nuovo, dove eccidi e torture non esistano più. Forse è per questo che ogni anno sorgono nuove iniziative e...

La ricetta dello chef Vinicius – SCIALATIELLI E BROCCOLI

Scaldate l’olio in una padella grande e fatevi appassire la cipolla affettata sottilissima, l’aglio tritato e la pancetta tagliata a dadini. Mondate i broccoletti, lavateli bene e cuoceteli in acqua salata.

ultimi patimenti

"Il vitto datoci era dosato in modo razionale. Ciononostante, dopo alcuni giorni, la dissenteria colpì quasi tutti gli ex deportati. Abituati al regime senza grassi e vitamine, l’ingestione di questi alimenti non rimase priva di reazione nei loro organismi debilitati....

Il Bubez e il joker: dal tedesco al triestino

Bubez, garzone… chissà quanti triestini sanno che deriva dal tedesco der Bube? Cioè, il Joker, quello che va bene ovunque. E Brovedani iniziò facendo il galoppino tuttofare al Piccolo ma, curioso com'era, si mise ad un certo punto a studiare anche il tedesco, lingua...

Giochi d’Antan. Giochi di un tempo con sfumature di nostalgia e di rimpianto

Una volta si giocava quasi sempre in strada o nei grandi cortili e ci si divertiva veramente. I ricordi degli ospiti della Casa Albergo, tra risate e filastrocche.