La vita del farmacista dietro il bancone è una vita seriosa; forse è lo stesso ambiente che l’impone ed il farmacista si adegua. Nella mia vita di farmacista non sono stati tanti perciò i momenti di ilarità. Ve ne furono alcuni generati per lo più da richieste curiose o strampalate di pazienti o clienti frequentanti le farmacie ove ho lavorato. Mi ricordo di un signore assai stitico che aveva bisogno di frequenti clisteri evacuativi che lui richiedeva ogni volta così: “Dottore, un retroattivo”! Non di meno la moglie che a volte veniva al suo posto e chiedeva: “Un retrospettivo per mio marito”!! Curiosa la signora utilizzante per lunga cura una pomata di nome “Chemicetina” che lei chiedeva imperterrita “Mi dia una Cimicina”! Neanche fosse una piccola cimice! Di grande spasso fu l’arrivo di un biglietto nelle mani di un ragazzino, scritto dalla mamma. Premetto che sino agli anni 70, si usavano i vermifughi inglobati in un cioccolatino, per i bambini. Ebbene lo scritto diceva: “Per favore una cicco-lattina per i vermi in fuga! Altrettanto imperterrita la signora bisognosa di sciacqui in gola che di volta in volta richiedeva il popolare collutorio “Tantum Verde” con questa richiesta: “Un Tantum Ergo, grazie”! Per lei era la stessa cosa come il famoso canto della Chiesa! La nonna tutta piena di dolori reumatici si raccomandava ogni volta: “Dottore se vi sono nuove buone medicine contro i dolori romantici (!), me lo dica subito”. Di questo taglio un signore anziano (e forse più di uno) in preda ai dolori artritici si lamentava sempre:“Il mio medico non mi ha ancora trovato una medicina che aiuti i miei dolori artistici (!)”. Ne avevo raccolto oltre 30 di queste facezie. Queste sole ora ne ricordo.
Melodia di Gianpiero, maggio 2012
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di Osiride Brovedani
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