Ricorderò sempre il primo aprile del 1945. Era una giornata radiosa, calda. Si sentiva nell’aria la primavera.
I pini, gli abeti e le querce si erano già ricoperti del verde manto di foglie nuove. Lungo i bordi del tracciato erano in fiore le primule e i primi non ti scordar di me. […]

Mi appartai sulla collina, al limitare d’un boschetto di querce, donde si godeva il panorama dei monti Harz, con Nordhausen distesa ai loro piedi. Il silenzio di questo posto mi fece pensare al martirio di Cristo per la redenzione di tutta l’umanità e questo pensiero m’infuse la certezza che anche il nostro martirio sarebbe stato fecondo di libertà e di pace per tutti.

Questa settimana ci prepariamo alla Pasqua rileggendo alcuni toccanti brani del diario di “Brovedani Da Buchenwald a Belsen”, disponibile per il download a questo indirizzo.
Per avere la copia cartacea gratuita, vi aspettiamo al museo di via Alberti a Trieste non appena riaprirà.