7 maggio 1973 – 7 maggio 2023

Il 7 maggio il tempo era splendido, un caldo Sole ha benedetto la giornata e non poteva essere altrimenti per le celebrazioni del nostro cinquantesimo anniversario!
Ci siamo ritrovati nello spazio prospiciente il muretto all’ingresso, di fronte alla statua di Brovedani, con il coro disposto dinnanzi all’ulivo.

Piano piano sono arrivati tutti gli invitati: ex operatori, ex dirigenti della Fissan, familiari e amici che negli anni hanno in qualche modo incrociato il cammino della Fondazione. La cerimonia è iniziata con i consueti saluti, dopodiché il coro, guidato dalla maestra Cristina, ha aperto i festeggiamenti esibendosi nell’Inno della Fondazione. La parola è passata poi al presidente Marco Stener, che ha ripercorso la nostra storia dal 1973 ad oggi, con anche un excursus nel passato per ricordare la deportazione di Osiride durante la Seconda Guerra Mondiale e la sua volontà di trasmutare la sofferenza subita in un’azione solidale per i più deboli. Tante e sentite le parole per Raffaele De Riù, presidente a vita fino al 2019, e per la compianta Loredana Bruseschi, consigliere dal 2009 e presidente dal 2020 al 2021, anno della sua scomparsa. È stata poi la volta della sindaco del comune di Gradisca d’Isonzo Linda Tomasinsig, che ha lodato il nostro operato soffermandosi sulla positività e necessità della reciproca collaborazione di tutti questi anni.

 

 Dopo gli interventi istituzionali, è stata l’emotività a prevalere, prima con il commosso messaggio di gratitudine della signora Loredana, nostra ospite da alcuni anni, poi con le parole profonde di Monica De Riù, che ha testimoniato l’opera del padre e tutto l’impegno che quotidianamente dedicava alla Fondazione, considerandola da sempre come una grande famiglia, e spendendosi affinché chi ci viveva o lavorava provasse lo stesso sentimento.

 

A quel punto, si è scoperto che il pesante telone blu che ricopriva il muretto non aveva solo una funzione decorativa, bensì nascondeva una sorpresa: un murale dedicato a De Riù, curato da Mattia Campo dall’Orto. Un disegno che tratteggia il volto noto del presidente, con i suoi caratteristici occhiali, e i simboli che lo caratterizzavano nel manifestarsi con tutta la passione per il lavoro, la vita e le sue sfaccettature: un tubetto di Pasta di Fissan, il cavallino rampante, il numero 7 e una nota, a rappresentare quanto per lui fosse imprescindibile la presenza della musica nelle sue giornate. A lui è stata anche intitolata la Casa Albergo. Sono stati ricordati i consiglieri storici Cellie, Volli, Marizza e Stener, con una menzione in particolare per quelli  ci hanno lasciato in questi ultimi anni: il giardino della struttura è stato intitolato a Loredana Bruseschi, la Sala Consiglio è stata dedicata alla memoria del consigliere Roberto Angelo Rossi, mentre il Giardino d’Inverno al consigliere Rino Russian.

Al termine della cerimonia, il coro ha intonato l’Inno di Gradisca. La festa si è poi spostata nel nostro teatro, dove con un brindisi si è voluto concludere questo incontro festoso, che è non solo un traguardo importante per tutti noi, ma anche l’inizio di tutto ciò che ancora faremo.

 

Per far sì che anche la cittadinanza venisse coinvolta, è stata allestita una mostra fotografica “Memorie, ritratti in Casa Albergo”, che ha aperto i battenti nel palazzo Comunale di Gradisca d’Isonzo il giorno successivo. Fino al 20 maggio sarà esposta una raccolta di scatti, che ritraggono alcuni ospiti della struttura della Casa Albergo, ad opera di Luca Candini e Liana Villan, dipendenti della Fondazione con l’hobby della fotografia. I volti sorridenti ritraggono ciò che le parole non riescono ad esprimere: la serenità di una terza età vissuta in un contesto comunitario e ricco di cure ed attenzioni per la persona, che con il suo vissuto può ancora dare e trovare un significato, in uno scambio continuo.