“Quella notte i francesi mi derubarono del tascapane che conteneva ben poca roba per loro: un cucchiaio, dello spago, un paio di guanti, un fazzoletto. Ma in quel tascapane c’era qualche cosa che aveva per me un valore inestimabile: le due sole lettere ricevute da casa e il manoscritto di un libro già terminato: “Venticinque anni di alpinismo”, nel quale avevo descritto com’è nata in me la passione per la montagna, libro pervaso da un senso di nostalgia, mai più ripetibile, poiché lo struggimento della prigionia mi aveva dettato pagine che non riuscirò mai più a scrivere.
Chiesi la restituzione del manoscritto, ma invano. Nella notte ne scorsi qualche foglio a terra, sporco di fango e di carbone. Un francese minacciò di bastonarmi se non la smettevo di accusarli e mi chiamò “fascista” – “Non sarei qui se lo fossi stato!” – gli risposi. Mi rinfacciò che l’Italia aveva aggredito la Francia alle spalle mentre sosteneva l’urto della strapotenza tedesca. Cercai di fargli comprendere che una cosa era dittatura fascista al governo e una cosa il popolo italiano che mai aveva voluto la guerra. Allora mi propose di fare la pace fra di noi. Ma era soltanto una frase.”
Il Mercoledì Santo, che nel 2020 cade quindi oggi, è il giorno del tradimento di Giuda per 30 denari ed il giorno della tristezza, ripercorriamo la settimana santa con il parallelismo del martirio che continuavano a subire i deportati nei campi nazisti.
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