Quest’opera di riqualificazione energetica riassume la migliore espressione dei principi ambientali, etici e morali che può accogliere un progetto immobiliare. L’architettura originaria, datata 1977, risultava all’avanguardia ed avveniristica per l’epoca in cui fu concepita, in forza soprattutto delle grandi vetrate che garantiscono una gradevolissima illuminazione naturale. Sfortunatamente gli stessi punti di forza ne rappresentano i principali limiti dal punto di vista della prestazione energetica.
I lavori che stiamo eseguendo sono in grado di garantire all’immobile un miglioramento in questo senso, tale da renderlo efficiente ed attuale e regaleranno così ancora molti anni di servizio alla sua opera di bene.
Siamo decisi a proseguire nella nostra missione a favore di tante persone. Immaginiamo che sarà sempre più forte il desiderio di vivere gli anni della terza età in un contesto riservato ma non solitario. Contiamo quindi di poter continuare il nostro lavoro, stando al passo con i tempi e utilizzando le tecnologie e i nuovi materiali disponibili.
Che lavori faremo?
Concretamente realizzeremo un cappotto per implementare l’isolamento termico, ricorrendo a materiali riciclabili e con una bassa emissione di sostanze nocive; sostituiremo i serramenti, compresa gran parte dei tetti vetrati, a favore di altri più performanti; cambieremo la centrale termica e saranno implementati gli impianti che sfruttano l’energia solare, installando ulteriori pannelli fotovoltaici e per la produzione dell’acqua calda.
L’adozione di queste soluzioni crea spazi abitativi più sani e confortevoli, migliora l’efficienza energetica, minimizza gli sprechi. Questo approccio, benefico per l’ambiente, porta anche risparmi a lungo termine e alza il valore degli immobili.
Concludendo…
Forse tutto questo sta creando qualche disagio ai nostri ospiti, ma per rendere tutti contenti, approfittando del cantiere, abbiamo anche previsto l’installazione di un ascensore in ogni unità abitativa e poi, come solevano dire sempre le nostre nonne…. “un poco bisogna soffrire se belle si vuole apparire!”.
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