La Casa Albergo

 

 

La Casa Albergo, un tempo Convitto per orfani, offre ospitalità a persone sole, di cittadinanza italiana, di età superiore ai 66 anni, autosufficienti con un reddito che non garantisca una completa situazione di benessere.
Diventare anziano vuol dire essere soggetto a cambiamenti significativi e ritrovarsi a mettere in gioco nuovamente il proprio senso di identità: la Casa Albergo si propone di migliorare la qualità della vita dei suoi ospiti offrendo, oltre a vitto e alloggio, tutti gli altri servizi accessori che consentono di condurre una vita autonoma all’interno di un ambiente comunitario per allontanare la solitudine e rallentare il declino della persona.

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Gli ospiti della Casa Albergo godono di una sistemazione in camera singola in villette indipendenti, dove ritrovano l’intimità della propria casa, incontrandosi poi negli ampi spazi comuni, strutturati e organizzati per facilitare la socializzazione. All’interno della struttura l’animazione sociale non è da considerarsi momento sporadico di allegria, ma un aspetto fondamentale nella vita dell’ospite a cui si presta costantemente attenzione. Per questo motivo vengono proposte e stimolate molte attività diverse e per tutti i gusti, approfittando del fatto che la struttura stessa è dotata di molti ambienti dedicati, come ad esempio la palestra per la ginnastica di gruppo, il grande soggiorno centrale, la sala biliardo e la sala audiovisivi, la biblioteca, la sala culto e il teatro.

Ogni ospite mette a disposizione della comunità le proprie conoscenze e i propri hobbies dalla passione per gli animali al giardinaggio, dal ricamo al découpage. Gli ampi spazi verdi che circondano l’edificio sono da ritenersi anch’essi punti d’incontro per momenti da condividere all’ombra del gazebo del Parco dell’Amicizia, nelle piazzette, nell’Orto dei Miracoli oppure nel campo di bocce o ancora impegnandosi nel percorso ginnico chiamato “Dall’Amicizia al Benessere”. Da non dimenticare il Giardino d’Inverno, dove evadere per una partita a carte in un ambiente caldo e luminoso, che si inserisce armonicamente nel parco.

L’intento è di promuovere in ogni ospite il suo vissuto di utilità e di significatività sociale, in una comunità di effettivo scambio e concreta responsabilità. Inoltre, in piena libertà, ognuno è stimolato ad interagire direttamente con i servizi territoriali per un graduale e continuo recupero della delega, a tutto vantaggio della propria autonomia.

Per accedere a uno dei 98 posti letto di cui è provvista la struttura, regolarmente autorizzata con decreto della Regione Friuli-Venezia Giulia, è prevista la verifica dell’idoneità dello stato psicofisico da parte di una commissione composta da un medico e da uno psicologo.

Museo Casa
di Osiride Brovedani

Un museo che racconta una vita, un’epoca, un sogno.

Servizi

Tutti i servizi che vengono offerti agli ospiti hanno lo scopo di alleggerirli dalle piccole incombenze quotidiane, dando loro la possibilità di vivere serenamente senza i pensieri della routine casalinga.

 

Prioritaria è l’attività di animazione che, grazie alla presenza nell’arco delle ventiquattr’ore degli operatori, ha lo scopo di venire incontro agli interessi ed alle preferenze di ognuno.

 

Vengono così proposte, secondo uno schema settimanale prestabilito, la ginnastica dolce che si effettua nella palestra, varie attività manuali e ludiche, gli appuntamenti con il canto, la stimolante lettura dei quotidiani e lo spazio di ascolto, che viene poi condiviso nella rubrica “Melodie della Memoria” del giornalino mensile “Ieri, Oggi e Domani”.

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Il Gusto

La Casa Albergo vanta un ottimo servizio di ristorazione, con menù adatti ad ogni tipo di gusti ed esigenze. Una cucina che dà risalto alla tradizionale cultura culinaria regionale così come a quella tipica internazionale. Per ravvivare ulteriormente la proposta, periodicamente viene eletta una regione italiana o uno stato estero di cui il cuoco con lo staff prepara le pietanze caratteristiche: anche la sala da pranzo viene addobbata adeguatamente, con bandierine e colori tipici. E la giornata diventa a tutti gli effetti “siciliana”, “spagnola”, o “brasiliana”…, anche grazie al sottofondo musicale in tema.

 

Inoltre è attiva l’Accademia della Cucina, uno spazio attrezzato adibito a cucina a disposizione degli ospiti affinché possano realizzare da sé le loro ricette preferite. C’è chi è specializzato in dolci, chi si dedica agli stuzzichini salati. E in estate non manca chi si dedica alla preparazione di una gustosa grigliata, cotta sul barbecue in giardino, mentre altri si dedicano costantemente alla cura dell’orto con grande soddisfazione anche del palato di tutti.

 

Servizi alberghieri

Sono compresi igiene ambientale, pulizia, lavanderia e guardaroba, manutenzione, giardinaggio e portineria.

 

Il movimento

La palestra, al primo piano, è attrezzata per la ginnastica dolce, che permette agli ospiti il mantenimento di un buon tenore fisico. Inoltre, essendo gli esercizi spesso accompagnati dalla musica e dal sorriso degli operatori, consentono a chi vi partecipa un allenamento mentale alla felicità e all’allegria. Una perfetta realizzazione del detto “mens sana in corpore sano”. C’è movimento anche attorno al tavolo da biliardo, nonché sui due campi da bocce. Fiore all’occhiello è il percorso salute “Dall’Amicizia al Benessere”, sette postazioni con attrezzi appositamente studiati per l’attività fisica delle persone non più giovani.

 

Wi-Fi

Gli ospiti possono usufruire di una connessione wi-fi completamente gratuita. Le persone più “tecnologiche” e appassionate di nuovi modi di comunicare possono così utilizzare tale servizio per mantenere i contatti con chi è lontano, o anche per navigare liberamente su internet. Per chi non possiede un proprio dispositivo informatico in ogni caso è a disposizione per tutti anche una postazione computer.

 

Eventi

Le attività che esulano dalla quotidianità assumono particolare importanza perché arricchiscono la vita; sono frequenti le gite (l’ultima in ordine di tempo quella a Villa Manin) e sono efficacemente organizzate le fasi preparatorie delle festività (tradizionali feste) che scandiscono il calendario: in queste ed altre occasioni la comunità si aggrega condividendo lavoro e relax. In vista del Natale, per esempio, vengono confezionati oggetti e manufatti da vendere poi come in un mercatino ad amici e parenti. Il ricavato viene devoluto ogni anno ad un’associazione diversa, scelta dagli ospiti stessi. Uno dei momenti più graditi è la tombola bisettimanale che, in occasione delle principali festività, diventa un vero Tombolone con un premio speciale per il fortunato vincitore. E a Carnevale tutti in maschera!

 

Il piccolo zoo

Molti dei nostri ospiti sono amanti degli animali e si prendono personalmente cura sia di Alice ed Hellen, coppietta di vivacissime cagnoline che di Pedrito, simpatico pappagallo. C’è chi nutre i pesci del piccolo acquario e chi coccola le due gattine Nerina e Virgola che, da vagabonde quali erano, hanno deciso di far parte della nostra Comunità.

 

Spiritualità

La Sala Culto non è dedicata esclusivamente alla Chiesa Cattolica, ma ognuno si raccoglie a venerare i propri santi qualunque sia la religione, entrando in contatto con i propri aspetti spirituali senza imposizioni né limiti.

 

Nell’apprendere tutte le proposte a disposizione, chi entra in contatto con questa realtà stenta a credere che sia tutto gratuito, che non ci siano rette da pagare, che non ci sia nemmeno nessun tipo di finanziamento pubblico: di fronte allo stupore si ribadisce sempre che l’accoglienza gratuita rientra nel rispetto delle volontà di Osiride Brovedani espresse nel testamento della moglie Fernanda. 

Struttura

Il dottor Raffaele De Riù, Presidente a vita della Fondazione per volontà testamentaria, affidò, nel 1974, lo studio del progetto agli architetti Celli e Tognon, già affermatisi per le loro soluzioni originali ai problemi dell’incomunicabilità umana nei complessi residenziali e la rivalutazione della piazza nell’assetto urbanistico della città.

 

Ed infatti anche questo loro progetto risultò essere molto originale e fondato su criteri ultramoderni, tanto da trovare spazio su testi e riviste specializzate internazionali.

 

Ne nacque un complesso edilizio che si sviluppa su un’area di ventimila metri quadrati, impostato su un corpo centrale modulato su vari nuclei di abitazione, fuori dagli schemi usuali.

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Occorsero anni di studio per tradurre concretamente in un progetto le caratteristiche tecniche e l’ambientazione della “casa” immaginata e voluta da Osiride Brovedani, rifuggendo da una concezione assistenziale che avrebbe obbligato a schemi tradizionali, ma il risultato è ancor oggi un ambiente che – pur mantenendo la gratuità dell’offerta – consente agli ospiti la scoperta di interessi, motivazioni e attitudini accantonate, magari sospese durante il periodo lavorativo, un modo costruttivo per far sì che ognuno sia risorsa per ogni altro e protagonista della comunità.

 

 

 

In sintesi, le linee guida adottate si possono individuare su tre livelli: i vantaggi che derivano dalle funzionali strutture centralizzate, l’esaltazione degli ambienti individuali e l’organizzazione della vita in comune.

 

 

Ieri come oggi, ogni nucleo di abitazione, collegato al corpo centrale, è articolato su tre piani, dispone di dieci camere singole, sei stanze al piano terra e quattro al primo piano. Sia al primo che al secondo piano si sviluppano dei soggiorni, inoltre al secondo piano si può usufruire di vaste terrazze attrezzate per il relax. Al piano terra un ingresso indipendente che si affaccia su una piazzetta. Ogni villetta è inoltre contraddistinta da un nome scelto dagli stessi ospiti.

 

 

Nel corpo centrale del complesso edilizio, si trovano invece i servizi generali e gli ambienti dove svolgere la vita di comunità, contraddistinti da colori diversi: in un’ala del piano terra una sala teatro concepita per 250 posti, dall’altro lato i locali destinati alla cucina ed agli altri servizi alberghieri (le celle frigorifere, i servizi di lavanderia – stireria e guardaroba ed il magazzino deposito).

 

 

Al primo piano l’Ufficio della Presidenza, la Sala del Consiglio di Amministrazione, la Direzione e gli Uffici Amministrativi, oltre alla palestra.

 

 

Al secondo piano i veri e propri spazi della vita in comune: la sala da pranzo da 120 posti, ben lontana dall’idea di refettorio, sempre viva e movimentata, la sala audiovisivi, la biblioteca, intitolata al compianto Max Cellie, Consigliere della Fondazione dal 1977 al 2005, diverse sale a tema ed infine il grande salone soggiorno, punto di incontro e di riferimento per tutti. Quest’ultimo si affaccia sulla sala biliardo, già denominata sala Arlecchino, per le coloratissime poltrone che vi furono poste inizialmente e che poi con gli anni sono state dislocate nelle nuove aree che si sono venute a creare mano a mano. Pregi della Casa Albergo e del suo staff sono infatti la dinamicità e la capacità di sapersi adeguare ai mutamenti delle esigenze degli ospiti, reinterpretando spazi e attività a seconda delle necessità.

 

 

Se nel passato, nell’ampio giardino, i ragazzi avevano a disposizione un campo di calcio, quello di tennis, nell’annesso parco giochi aperto anche alla comunità gradiscana il campo di basket, la pista di pattinaggio ed un’area giochi attrezzata, gli ospiti odierni beneficiano di un parco di quindicimila metri quadri attrezzato in maniera da soddisfare ogni esigenza: ci si può rilassare nel Giardino d’Inverno, fare della ginnastica dolce grazie al percorso salute, coltivare l’orto, passeggiare lungo il Viale dei Tigli.

 

 

Una cittadella non chiusa nella sua autonomia, ma integrata in ampi spazi verdi, allietati dalla presenza dei bambini dell’attiguo parco giochi, dono della Fondazione alla Comunità di Gradisca, che il Comune ha voluto intitolare al citato Consigliere Max Cellie, europeista e amministratore gradiscano.

Storia

Nata come Convitto per ragazzi dai 6 ai 21 anni e successivamente convertita in Casa Albergo per over 66, la struttura ha una storia interessante come la realtà che ospita.

 

Considerato che il complesso era inizialmente destinato ad ospitare ragazzi, il concetto conduttore del progetto fu quello di assecondare l’esigenza di un percorso di responsabilizzazione degli ospiti, affinché imparassero ad acquisire una propria autonomia e venisse favorita al tempo stesso la vita comunitaria.

 

Autonomia di movimento nell’ingresso alle varie villette, ma anche equilibrata diffusione di punti d’incontro, interni ed esterni, questi ultimi caratterizzati dalle piazzette contraddistinte da essenze arboree diverse: mimose, palme, lauri, magnolie, lecci e querce.

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Per realizzare la sede operativa fu necessario trovare il terreno adatto. Furono quindi individuati alcuni lotti, prima a Barcola, poi a Muggia, Grado ed Aurisina ma ovunque si dovette rinunciare a causa di ostacoli di vario ordine. Alla fine si optò per un terreno a Gradisca d’Isonzo, in conformità con il Piano Regolatore ed anche il Comune fu favorevole. I lavori finalmente poterono iniziare.

 

 

Furono installati quattro cantieri con quattro diverse imprese di costruzioni che ne permisero la realizzazione in soli dodici mesi. Infatti la struttura si sviluppò su tre piani: costituita da un corpo centrale collegato, come nell’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi, da passaggi aerei vetrati ad undici nuclei abitativi, comunque indipendenti fra loro, per un totale di 8.800 mq. coperti, circondati da un parco a verde di circa 15.000 mq.

 

Ai tempi del Convitto, in ogni villetta vennero disposte nove camere singole, un appartamentino per l’educatore e due soggiorni per i momenti di socializzazione ed al secondo piano grandi e spaziose terrazze.

 

Nato come Convitto al fine di dare un’istruzione ai ragazzi che provenivano da famiglie disagiate, il complesso di Gradisca offriva gratuitamente accoglienza a ragazzi orfani anche di un solo genitore. I ragazzi erano affidati alle cure di educatori che li seguivano con particolare attenzione nel supporto scolastico ed anche nel tempo libero, dedicato soprattutto alle attività sportive, alle gite e viaggi d’istruzione e alla socializzazione.

 

Nel 1990, il Consiglio di Amministrazione, assolto il mandato originario di assistenza agli orfani, alla luce del nuovo contesto evolutivo della società, decise di offrire accoglienza alle persone anziane, facendo proprio un progetto di intervento dove l’anziano non è solo destinatario di aiuto, ma a pieno titolo protagonista cosciente della comunità. In seguito, in ossequio alla legge 149/2001, la struttura smise di ospitare ragazzi e venne dedicata esclusivamente alla Terza Età.

 

Il passaggio da Convitto per ragazzi a Casa Albergo per anziani ha comportato, in termini di funzionalità e confortevolezza, la rivisitazione di alcuni spazi, quale rinnovata ambientazione dell’intero complesso:

  • dove i ragazzi giocavano a calcio ora sorge il giardino d’inverno;
  • il portico con i dondoli si è trasformato in palestra;
  • nella sala giochi, al posto di calcetti e ping-pong, troneggia il tavolo da biliardo;
  • in luogo del campo di tennis sono stati realizzati due campi di bocce;
  • la sala studio è diventata sala TV;
  • la sala culto ha sostituito la ludoteca;
  • le camere, tutte singole, sono state adeguate ai gusti ed alle esigenze delle persone adulte;
  • gli appartamenti destinati agli educatori sono diventati anch’essi alloggi per gli ospiti della Casa Albergo;
  • uno dei nuclei abitativi ospita oggi l’ambulatorio, il salone di parrucchiere e pedicure e l’alloggio del custode.

 

La transizione dal passato al presente, da Convitto a Casa Albergo, è stato il passaggio fondamentale della storia della struttura, ogni anno però si cerca di rinnovare gli ambienti creando nuovi spazi o modificando quelli esistenti, dando la possibilità agli ospiti di svagarsi con sempre diverse attività, a seconda sia delle loro esigenze che di quello che va per la maggiore al momento.

 

Ad esempio, merita menzione “L’Accademia della Cucina”, spazio in cui gli ospiti possono esercitare le loro doti culinarie, allestita nel 2014, mentre nell’anno successivo è stato realizzato il percorso salute “Dall’Amicizia al Benessere” un ulteriore modo per restare in forma.

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DOCUMENTAZIONE

Scarica i documenti

 

Statuto della Fondazione Brovedani, regolamento interno della Casa Albergo, modulo d’ammissione della Casa Albergo.