Il Museo “La Casa di Osiride Brovedani” è stato concepito come un ritorno alle origini.
È dallo stabile di via Alberti 6, infatti, che tutto è iniziato. È lì che Osiride abitava con la moglie Fernanda, ed è nel salotto di casa sua che riceveva gli appuntamenti di lavoro, trasformando il tavolo della sala da pranzo in scrivania. Ma soprattutto, è nello scantinato che nacque la Fissan, nel 1930.
L’obiettivo del Museo “La Casa di Osiride Brovedani” è diventare un luogo della memoria per far conoscere la figura di Osiride Brovedani ai cittadini e soprattutto ai giovani e ai ragazzi delle scuole, per trasmettere l’insegnamento che con la sua vita ha lasciato: la forza di credere in se stessi e nelle proprie risorse, di implementarle attraverso il coraggio e la disciplina, e di non lasciarsi piegare dalle avversità della vita, ma di utilizzare nel bene e nel male ciò che accade, sviluppando un livello di resilienza che permetta la realizzazione dei propri obiettivi.
Quelli esposti non sono solo luoghi del passato, e oggetti in vetrina, ma racchiudono in sé un concentrato di storie ed esperienze, anche tragiche, che servono a sollecitare le domande fondamentali intorno all’identità delle persone, ad aggiungere storie e riflessioni alla nostra conoscenza, come stimolo all’esercizio della solidarietà e della buona volontà.
Dal punto di vista storico, si vuole creare un centro di studio e di didattica per mantenere viva e presente nella società civile la memoria della Shoah, contribuire alla promozione dei valori dell’uguaglianza e della pace tra i popoli con l’affermazione del principio di fratellanza e di accoglienza di ogni diversità, contro ogni forma di razzismo e di discriminazione fra gli uomini.
Inaugurato l’11 febbraio 2013, precisamente a 120 anni dalla nascita del “signor Fissan”, è in fase di ampliamento. Riaprirà al pubblico l’11 febbraio del 2017.
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