Una volta disegnare sui muri era considerato vandalismo, invece oggigiorno il muralismo è considerato una forma d’arte che talvolta – come in questo caso – riveste anche un valore sociale. Innovativi come sempre, abbiamo scelto di dedicare ad Osiride due murales, ad opera dell’artista Mattia Campo dall’Orto. E’ stato affascinante vederlo all’opera mentre preparava il disegno sulla Torre, e come l’immagine abbia preso forma mano a mano che venivano sovrapposti gli strati di colore.
Però, forse non tutti sanno che… l’opera nella nostra sede di Gradisca è successiva alla sorpresa che attende il visitatore in quel di Trieste!
Tutto è iniziato quando, costruendo l’ascensore che porta alla sede legale e al Museo, abbiamo deciso di riqualificare l’intera parete, creando però qualcosa di particolare e originale che sostituisse un’anonima facciata bianca. E così, il volto di Osiride Brovedani ora troneggia in forma di presenza benevola in entrambi i luoghi.
L’intenzione è generare un riferimento ben preciso, veicolato da un’immagine coordinata riconoscibile quindi anche a distanza, che diventi il portavoce degli ideali di Osiride Brovedani e della Fondazione: la fiducia in se stessi e la volontà di riuscire come motore di un fare attivo e solidale.

 

 

 


La novità del murale di Gradisca è ovviamente stato argomento di conversazione e curiosità tra i nostri ospiti. Pubblichiamo con piacere il pensiero giuntoci dalla signora L.

In un libro che leggo spesso da anni ho notato solo pochi mesi fa la “Preghiera per la casa” e ho cominciato a recitarla per la Casa Albergo in cui vivo. Dico: “Possano le buone ed eroiche anime dei Santi venire in questo luogo e possano camminare con noi, mano nella mano, dispensando le virtù risanatrici dei loro doni benedetti , vasti come la terra, immensi come i cieli”.
Recito questa preghiera specialmente quando cammino per i corridoi o fuori tra il verde. So che Dio mi esaudisce perché non me l’avrebbe messa sotto al naso nel tempo che Lui riteneva opportuno. Due giorni fa ho visto apparire il volto di Osiride Brovedani che guardava da lassù, dipinto su una faccia del grande cubo, e per me è stata come la risposta di Dio alla mia preghiera. Mi stava dicendo: “Tra gli altri Santi ho mandato anche lui, Osiride, che continua ad amarvi tanto. Sono tra voi, invisibili ma potenti, onorateli con la vostra vita”.
Ho poi visto e sentito Augusto, un ospite, salutare forte “Ciao Osiride” e sventolare la mano. E’ stato bello quel contatto dei cuori. Un grazie sentito a tutti coloro che hanno cooperato per volere, progettare e realizzare questo segno della sicura presenza fra noi delle “…buone ed eroiche anime dei Santi…”. Sta a noi permettere loro di aiutarci.