Durante l’ultima guerra, al tempo dell’occupazione tedesca a Gradisca, se non volevi finire a lavorare chissà dove per i tedeschi, era necessario per noi giovani ragazze trovare una qualsiasi occupazione in paese. Casualmente ho saputo che cercavano personale femminile (in assenza di uomini!) alla Cooperativa, un negozio di “mangiativa” che a quei tempi si trovava in Via Bergamas, dove attualmente c’è l’Emporio Laura. La cooperativa vendeva solo commestibili e vi erano occupate cinque o sei persone, con la direzione del sig. Marega. A quel tempo tantissime cose si vendevano sfuse a peso, come ad esempio lo zucchero o la farina, racchiuse in un cartoccio di carta; la marmellata invece era nella carta oleata, l’olio nelle bottiglie di vetro che ognuno portava da casa.  Tutto veniva consegnato alla presentazione della tessera di razionamento; un tanto a persona. Ricordo che a me piaceva tanto lavorare in Cooperativa: ero una semplice commessa, ma mi sentivo orgogliosa, perché sapevo “far di conto” e mi domandavano spesso di fare i conti della spesa a qualche cliente. C’era una professoressa di matematica e scienze, ormai in pensione, mi pare si chiamasse Wolf, che mi domandava sempre il conto della sua spesa, perché si fidava di me e un po’ perché le ricordavo gli anni di insegnamento; quando suoi vecchi alunni la incontravano per strada la salutavano e di questo era molto contenta perché significava che si ricordavano ancora di lei. Per me, quel lavoro, purtroppo non durò molti anni, in quanto, con la fine della guerra, gli uomini ritornarono a casa chiedendo di rioccupare i loro vecchi posti di lavoro, se ancora esistenti. Ritornai così tra le mura domestiche e lì iniziai a fare quello che poi  fu il mio vero lavoro: la ricamatrice. Ebbi l’occasione di comprare a rate una macchina da cucire Singer e piano piano incominciai a lavorare per un negozio di merceria di Gradisca. In poco tempo però la mia abilità valicò i confini verso i paesi vicini, dai quali arrivavano sempre nuovi clienti per lavori di ricamo o corredo di matrimonio. Oggi non ricamo più, faccio solamente piccoli lavoretti ogni tanto, ma ho gli occhi sempre attenti!

   

Melodia di Fosca, agosto 2011                               

 

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Museo Casa
di Osiride Brovedani

Scopri come sono nate la Fondazione e la Casa Albergo gratuita
e tutto ciò che è stato possibile realizzare grazie al signor Fissan e al suo sogno di aiutare il prossimo

Tra forma e sostanza

La statua che veglia su campo San Giacomo a Trieste, ad opera dell'artista belga Daphné Du Barry, è un omaggio formale, data la sua natura pubblica. In realtà Osiride, soprattutto al raggiungimento di un'età matura, soprattutto al ritorno dal campo di concentramento,...

#iovadoalmuseo

Il museo “Casa di Osiride Brovedani” aderisce alla #settimanadeimusei e al progetto #iovadoalmuseo

Il canale youtube

Un sunto di quello che si trova sul nostro canale youtube.

Una famiglia del ‘900

Come è cambiata la famiglia negli ultimi decenni? Conoscere un triestino del XX secolo aiuta a conoscere come si viveva in quegli anni: leggere la storia di Osiride è leggere la storia di un'epoca. Ad esempio, prima del 1970 non esisteva il divorzio, le famiglie e i...

Colori, giochi e regali che fan Primavera

La Primavera porta i colori, come quelli dei giochi per bambini che abbiamo regalato al Comune di Gradisca, come quelli del nastro dell’inaugurazione del giardino in cui sono stati sistemati.

“Orangiamo” la Fondazione!

La nostra Fondazione ha aderito alla “Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne”,

Happy Summer 2019

E’ terminato l’happy Summer 2019, il centro estivo in lingua inglese per bambini dai 5 agli 11 organizzato dall’associazione Cocus di Gradisca che da alcuni anni la Fondazione Osiride Brovedani ospita gratuitamente.

una torta di mele al giorno…

La struttura di Gradisca, a firma degli architetti Celli & Tognon, iniziò la sua attività ospitando gratuitamente, a partire dal 1980, il Convitto per ragazzi orfani (come si legge qui). Nel 1990 gli si affiancò la Casa Albergo per anziani, e ciò comportò la...

Cordialità tra titani

Il ringraziamento al Presidente della Fondazione da parte Gianfranco Sinagra, Direttore Dipartimento Cardiovascolare dell’Università di Trieste.

in bilico tra disperazione e salvezza

"Mentre il grosso procedeva con passo lento strascicante su di una larga strada asfaltata, i militi rilevavano il numero di matricola di coloro che non erano più in grado di muoversi e li assassinavano con un colpo di pistola alla nuca. A mezza via la nostra colonna...